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Sanatoria catastale degli immobili rurali

7 anni fa

7 minuti

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Cos’è la sanatoria catastale?

L’esigenza di una sanatoria catastale è nata con il Decreto Legge n. 78 del 2010, che ha dichiarato non commercializzabili gli immobili non regolarmente iscritti in Catasto.

Gli obiettivi perseguiti erano i seguenti:
– regolarizzare gli edifici completamente sconosciuti al Catasto
– far emergere le modifiche edilizie che, anche se autorizzate, non erano mai state dichiarate in Catasto per evitare il pagamento di tasse più onerose.

Successivamente, il cosiddetto Decreto Salva Italia, il n. 201 del 2011, poi convertito in legge n. 214 del 2011, ha stabilito che:
– i titolari di diritti reali sui fabbricati che possiedono i requisiti di ruralità avevano l’obbligo di dichiararli al Catasto Edilizio Urbano entro il 30 novembre 2012
– ii titolari di diritti reali sui fabbricati che possedevano in passato i requisiti di ruralità, successivamente persi, dovevano presentare la dichiarazione in catasto entro 30 giorni dalla data di perdita dei requisiti.

 

In arrivo avvisi bonari per la sanatoria catastale

 

Nonostante la scadenza trascorsa da tempo, l’Agenzia delle Entrate sta comunque continuando l’attività di controllo per far emergere quei fabbricati rurali ancora iscritti al Catasto Terreni.

A breve verrà inviato un avviso bonario per consentire ai proprietari di mettersi in regola in maniera spontanea pagando una sanatoria catastale ridotta.
I soggetti interessati sono circa 800mila e potranno beneficiare della riduzione a soli 172 euro dell’ammenda (pari a 1/6 del minimo), anziché pagare una cifra compresa tra 1.032 e 8.264 euro.

Se quindi non ci si è messi in regola entro il termine previsto del 30 novembre 2012, è ancora possibile presentare la dichiarazione di aggiornamento, usufruendo dell’istituto del ravvedimento operoso.

Nel caso in cui la lettera di sollecito dovesse contenere inesattezze i proprietari potranno comunicarle all’Agenzia delle Entrate compilando l’apposito modulo di segnalazione.
In alternativa, è possibile anche utilizzare il servizio on line disponibile nello stesso sito dell’Agenzia.

Per sapere se un fabbricato non è ancora correttamente censito, basta consultare sempre sullo stesso sito l’elenco dei fabbricati rurali ancora iscritti al Catasto Terreni, che quindi sono considerati irregolari.

In ogni caso, tutte queste informazioni saranno contenute anche negli avvisi bonari.

Se nonostante questo ulteriore sollecito, i soggetti interessati dovessero risultare ancora inadempienti, l’Agenzia delle Entrate provvederà a effettuare gli accertamenti d’ufficio con oneri a carico dello stesso proprietario e applicando le sanzioni previste dalla legge.

 

Cosa fare per mettersi in regola con la sanatoria catastale

 

I proprietari che riceveranno l’avviso dall’Agenzia delle Entrate dovranno pertanto rivolgersi a un professionista tecnico abilitato, che dovrà presentare agli uffici:
– l’atto di aggiornamento cartografico (Pregeo)
– la dichiarazione di aggiornamento del Catasto fabbricati (Docfa).

 

 

Gli immobili esclusi dalla sanatoria catastale

 

Tra gli immobili aventi requisiti di ruralità sono esclusi dall’obbligo di accatastamento:

– le serre adibite alla protezione e coltivazione delle piante
– i cosiddetti fabbricati collabenti, ovvero ruderi, fabbricati fatiscenti o parzialmente crollati che, nello stato in cui si trovano, non sono in grado di produrre reddito
– i manufatti con superficie coperta inferiore a 8 metri quadrati
– le vasche per l’acquacoltura o di accumulo per l’irrigazione dei terreni
– i manufatti isolati privi di copertura
tettoie, porcili, pollai, casotti, concimaie, pozzi e simili, di altezza utile inferiore a 1,80 metri e di volumetria inferiore a 150 metri cubi
manufatti precari, privi di fondazione, non stabilmente infissi al suolo
fabbricati in corso di costruzione.