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Esportazione KML: per te un tutorial semplice e veloce

8 anni fa

6 minuti

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Esportazione KML: un piccolo tutorial che ti mostra precisamente come esportare in formato KML di Google Earth.

Se hai a che fare con la topografia e con i dati geospaziali molto probabilmente ti sarà capitato di aver bisogno di effettuare un’esportazione KML.

 

 Cos’è un file KML?

Prima di capire come fare l’esportazione KML è importante comprenderne il significato di tale sigla e cos’è precisamente un file KML.

La sigla KML è l’acronimo di Keyhole Markup Language, ed indica un particolare formato indispensabile per gestire e visualizzare i dati geospaziali.

Tale formato è stato introdotto da Google per gestire i dati in Google Earth e in Google Maps in seguito, però, è stato utilizzato anche da molte altre applicazione tra cui Flickr, Live Search Maps, Microsoft Virtual Earth e NASA World Wind in quanto è in grado di specificare un set di elementi (segnalibri geografici, immagini, poligoni, modelli 3D, descrizioni ed etichette testuali, etc) da visualizzare in Google Earth, Maps e Mobile o in altre applicazioni geografiche.

Ogni localizzazione ha obbligatoriamente una longitudine e una latitudine ma aggiungendo altri dati come l’inclinazione, inquadratura e quota del punto di vista è possibile rendere la visualizzazione più dettagliata.

 

Cos’è un file KMZ?

I file KML sono spesso salvati come KMZ, tale estensione rappresenta la versione compressa simile ai file ZIP. Oltre alla creazione di pacchetti formati da più file, i file KMZ permettono di comprimere i dati per accelerare il download.

 

 Esportazione KML e Topografo

Anche Topografo, il nostro software di topografia, si avvale di tale formato, infatti con l’ausilio di un file KML, si ha la possibilità di avere un riscontro geografico del lavoro svolto in tutto il suo insieme.

Nello specifico un’esportazione KML permette di visualizzare l’intero lavoro sovrapponendolo direttamente alla mappa di Google Earth. In questo modo sarà possibile evidenziare tutti i punti topografici e, all’occorrenza, se lo si ritiene necessario, sarà possibile sovrapporre anche ulteriori livelli informativi come immagini o elementi vettoriali. È un modo di visualizzare il lavoro e rappresentarlo nella realtà.

Ovviamente per effettuare l’esportazione KML bisogna avere a disposizione già una serie di informazioni, coordiante geografiche e punti noti, definite ad esempio dai Punti Fiduciali (PF) o anche dai punti acquisiti con la propria stazione GPS; queste informazioni permettono di definire il sistema di riferimento e proiettare il tutto sulla mappa di Google Earth.

 

Esportazione KML: ecco come fare

Definite le coordinate geografiche, i punti noti e i punti fiduciari (PF) abbiamo tutto ciò che ci serve per ottenere un corretto posizionamento del nostro progetto su Google Earth e siamo pronti per iniziare l’esportazione KML.

Una volta ultimato il nostro progetto in Topografo è sufficiente cliccare sulla voce del menù “File”. Noteremo che si aprirà un menù a tendina dal quale dobbiamo selezionare la voce “Esporta” e dal nuovo menù laterale scegliere la dicitura “Esporta su file KML per Google Earth” come mostrato nella foto in basso

 

A questo punto nominiamo il file e Topografo farà comparire una nuova finestra dalla quale dobbiamo selezionare “Sì” e  potremo vedere che il progetto si posizionerà automaticamente nella zona di riferimento.

 

 Esportazione KML: video tutorial

Per essere ancora più precisi abbiamo pensato di registrare un video di tutto il procedimento. Speriamo che ti sia di aiuto.